Classificazione
Possono essere distinti in vario modo a seconda del parametro di giudizio.
- Ictus ischemico: dovuto alla chiusura di un’arteria cerebrale
- Ictus emorragico: causato dalla rottura di un’arteria cerebrale
I segnali di allarme
- un fortissimo mal di testa fuori della norma
- improvvisa incapacità di muovere correttamente o completamente un braccio o una gamba
- insensibilità ad un arto
- difficoltà nel parlare
- difficolta nel sorridere
- improvviso oscuramento di metà del campo visivo (che risulta nero o molto opaco) o comparsa di una zona scura al centro del campo visivo agitazione
- incapacità di rendersi conto del proprio stato o di riconoscere familiari o amici;
- incapacità di esprimersi o di comprendere quello che gli altri dicono;
Che si tratti di ictus ischemico o di ictus emorragico le conseguenze possono essere molto gravi.
Spesso sono presenti anche disturbi dell'equilibrio, vertigini, nausea e sonnolenza.
Che cosa fare
Non bisogna in alcun modo aspettare o perdere tempo perché nel momento dell’attacco ischemico non si può sapere se sarà transitorio e quindi senza conseguenze oppure no.
In ospedale il paziente può trovare tutte le soluzioni terapeutiche del caso, purchè la struttura di ricovero disponga di una Unità Urgenza Ictus (STROKE Unit), le unità di ricovero deputate alla cura dell’ictus.
Diversa gravità
E se l’area del cervello interessata è ampia il soggetto va rapidamente in coma e non risponde più ad alcuno stimolo.
Se i segni premonitori sopra descritti scompaiono entro 24 ore, si parla invece di attacco ischemico transitorio (TIA). Si tratta di un ictus minore, dovuto a un'occlusione transitoria.
Ciò non vuol dire che si possa prendere la cosa sotto gamba. È un segnale d’allarme molto importante: chi ha avuto uno o più TIA ha una probabilità 10 volte più alta di andare incontro a un ictus completo rispetto ai coetanei.
Non solo: nelle prime 32 ore dopo l’evento è molto alta la probabilità che si verifichi un ictus vero e proprio.
Perciò sia l’ictus emorragico o ischemico che un TIA devono tutti essere sempre considerati un’emergenza. Quindi è essenziale non perdere tempo,la probabilità di successo delle terapie è molto elevata se vengono avviate entro sei ore dalla comparsa dei sintomi.
Chi colpisce
Circa il 5,5% di tutti gli ictus nei Paesi occidentali si manifesta infatti prima dei 45 anni.
I danni permanenti e l'invalidità che ne possono derivare, a qualsiasi età, condizionano in modo drammatico la qualità di vita sia di chi è stato colpito sia di chi gli sta vicino.