
Così George Huntington descriveva il suo primo incontro, ad otto anni, con la malattia che avrebbe portato il suo nome. Questo medico americano, a soli 22 anni nel 1872 (circa un anno dopo il completamento degli studi alla facoltà di medicina della Columbia University di New York) descrisse sinteticamente ed efficacemente la malattia sulla rivista “The Medical and Surgical Reporter”. L’articolo scientifico di Huntington, l’unico pubblicato in vita sua, oltre che le sue proprie intuizioni e considerazioni, raccoglieva ed organizzava quasi ottanta anni di pregevoli osservazioni di suo padre e suo nonno, entrambi medici, che vivevano a Long Island, New York proprio dove risiedeva una numerosa comunità di pazienti coreici, originari del centro Europa.
Considerata originariamente come espressione del demonio, la Còrea di Huntington ha avuto nel corso dei secoli una storia che si confonde con quella del ballo di San Vito, del tarantismo, dei roghi delle streghe. Parecchie descrizioni già prima del 1872 illustravano i disordini di movimento che gli autori successivi attribuiranno alla malattia di Huntington, ma la storia scientifica inizia invece proprio nella seconda metà dell’Ottocento con George Huntington e la sua descrizione che ne delineò efficacemente la sintomatologia mettendone in risalto anche l’esordio adulto (o tardivo) e il carattere ereditario. Per ironia della sorte poiché non aveva alcuna esperienza della malattia aldilà delle famiglie di Long Island in cui l’aveva incontrata, Huntington suggeriva nel suo articolo che potesse essere limitata solamente a queste famiglie e quindi considerata “soltanto una curiosità medica”.
Huntington G, 1872. On chorea. Medical and Surgical Reporter 26:320-321.
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