La litoclasia di spalla (o, più tecnicamente litoclasia percutanea ecoguidata di spalla o ablazione percutanea ecoguidata delle calcificazioni di spalla) è una procedura relativamente recente che consente lo scioglimento delle calcificazioni dell’articolazione della spalla (nella popolazione adulta, la tendinopatia calcifica di spalla è una causa molto comune di dolore alla spalla).
Esistono varie tipologie di trattamento per le calcificazioni di spalla e la litoclasia è una di quelle a cui ultimamente si sta ricorrendo per quei casi in cui le terapie conservative non sortiscono gli effetti sperati.
La litoclasia, decisamente meno invasiva della chirurgia, è una procedura che ha dimostrato una buona efficacia nelle calcificazioni formatesi da poco, singole, ma di grandi dimensioni.
La tecnica permette un intervento preciso e selettivo sulla lesione calcifica consentendone la destrutturazione, il cambio di stato e il suo scioglimento.
Ricordiamo per completezza che la tendinite calcifica è una condizione patologica che si caratterizza per l’accumulo di depositi di calcio a livello dei tendini della cuffia dei rotatori (quello più frequentemente coinvolto è il sovraspinoso). I soggetti maggiormente interessati da questo tipo di disturbo sono gli over 40, in particolar modo le donne di razza bianca.
Tra i fattori predisponenti sembrano esserci le patologie tiroidee, il diabete mellito, i disordini ormonali e le irregolarità del ciclo mestruale.
Come si svolge l’intervento di litoclasia
L’intervento di litoclasia ecoguidata si basa sulla localizzazione, tramite ecografo, della raccolta dei depositi calcarei e sul monitoraggio in tempo reale del tragitto di due aghi attraverso i tessuti molli della spalla fin quando non vengono raggiunti tali depositi.
Una volta raggiunta la destinazione voluta, i depositi calcarei vengono irrigati con una soluzione fisiologica allo scopo di destrutturarli, frammentarli e aspirarli.
L’intervento in questione prevede inizialmente l’anestesia sottocutanea locale e, in seguito, quella dei tessuti sottostanti che sono interessati dall’intervento.
Tutta la procedura, come già accennato, viene effettuata sotto guida ecografica e prevede l’inserimento di due aghi; il primo serve a iniettare la soluzione fisiologica, mentre il secondo serve ad aspirare e raccogliere i detriti che si formano dopo l’irrigazione del deposito calcareo.
Se lo specialista lo ritiene opportuno, è possibile iniettare anche idrocortisone nella borsa dell’articolazione con lo scopo di garantire un effetto antinfiammatorio localizzato e rapido.
Una volta terminato il trattamento, il paziente deve rimanere sotto osservazione per circa 45-60 minuti tenendo una borsa di ghiaccio sulla spalla. Nei giorni successivi è opportuno tenere a riposo la parte trattata.
Una volta effettuati i dovuti controlli clinici ed ecografici si potranno riprendere le normali attività. Generalmente vengono consigliate alcune specifiche sedute di fisioterapia.
Dopo circa un mese è opportuno effettuare un controllo ecografico per verificare che tutto sia andato secondo i piani.
La litoclasia di spalla è risolutiva?
In molti casi la risposta è sì. Molti pazienti, peraltro, riferiscono un netto miglioramento fin dai primi momenti che seguono la fine dell’intervento; va però precisato che non è affatto infrequente una riacutizzazione del dolore nel giro di pochi giorni, dolore che però tende a scomparire nel giro di poco tempo.
Non in tutti casi però l’intervento riesce e la sintomatologia non scompare o comunque si attenua soltanto in modo leggero; in genere ciò si verifica nel caso di depositi calcarei piuttosto vecchi e multipli.
In questi casi è necessario ricorrere ad altre tipologie di trattamento (onde d’urto, chirurgia artroscopica ecc.).
Uno degli svantaggi della litoclasia è costituito dal fatto che i risultati sono influenzati dall’esperienza e dall’abilità dell’operatore. In alcuni casi, poi, può svilupparsi una borsite reattiva che causerà per alcuni giorni un certo dolore
Le complicazioni post-operatorie sono rare, ma pur sempre possibili; in alcuni casi, per esempio, potrebbe svilupparsi una borsite reattiva che causerà un’acutizzazione del dolore per alcuni giorni.
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