Molti eventi traumatici, lievi o energici, possono essere causa di sofferenza del nervo lungo il suo decorso. Si passa da microtraumi ripetitivi come chi fa molto uso del cellulare con il gomito flesso e conseguente microcompressione del nervo al gomito (gomito del cellulare) oppure a macrotraumi come certi lavoratori, ad esempio il camionista, che guida con il gomito flesso e appoggiato alla portiera del veicolo (gomito del camionista)
Il Nervo Ulnare nasce dalle radici C8 e T1del midollo spinale e in particolare dal tronco secondario del “plesso brachiale”. Insieme al Nervo Mediano e Nervo Radiale è uno dei maggiori nervi dell’arto superiore.
Il nervo ulnare è molto vulnerabile quando scorre nel tunnel a livello del gomito o del polso poiché si porta molto in superficie a livello sottocutaneo.
Le sede della compressione da origine a due singolari patologie:
- Sindrome del canale cubitale (al gomito)
- Sindrome del canale di Guyon (al polso)

Epidemiologia ed eziopatogenesi
Molte possono essere le cause responsabili di questa patologia; di seguito è riportato un elenco di quelle più comuni:
- Idiopatica
- Postraumatica (traumi diretti al gomito)
- Lavoro (microtraumi ripetuti)
- Instabilità del nervo ulnare
- Valgismo del gomito
- Degenerativa(artrosi)
- Disordini metabolici ed endocrini
- Infezioni acute e croniche
- Patologie malformative
- Neoplasie e lesioni pseudotumorali
- Connettivopatie
- Neuropatie
Classificazione
- Da riduzione delle dimensioni della doccia epitrocleo-olecranica: fa parte di questa categoria l’artrosi grave del gomito con calcificazioni, la sclerosi del tetto fibroso della doccia, gli esiti di fratture e/o lussazioni del gomito esitate in callo osseo esuberante o in cattiva posizione, modificazioni congenite delle ossa del gomito, calcificazioni periarticolari.
- Da abbondanza del volume del contenuto della doccia epitrocleo-olecranica: fa parte di questa categoria la formazione di tessuto neoplastico e tessuto anomalo come cisti e lipomi.
- Da modificazioni secondarie ad eccessivo movimento del gomito e delle strutture legamentose: fanno parte di questa categoria la iperlassità legamentosa, modificazione dell’asse anatomico di tipo congenito e postraumatico.
Sintomatologia
A - Fase irritativa:
- lieve sensazione di intorpidimento delle ultime dita della mano (anulare e mignolo)
- lieve sensazione di parestesia (mutamento della sensibilità)
- comparsa di dolore/bruciore sul lato mediale del gomito che si continua all’avambraccio fino alla mano, sempre medialmente.
- debolezza muscolare
- difficoltà nella presa di oggetti
- paralisi dei muscoli della mano
- deficit motori gravi
- atrofia muscolare
La sofferenza aumenta tenendo il gomito flesso ed è per questo motivo che i pazienti accusano difficoltà a tenerlo in questa posizione e, di conseguenza, difficoltà nel telefonare, guidare, mangiare, ecc. Può comparire anche una sensazione di freddo, sempre sul lato mediale dell’avambraccio e della mano.
Dal punto di vista clinico, è importante tener presente che gli stadi finali della malattia producono un’atrofia muscolare dell’eminenza ipotenar (lato mediale ventrale della mano) che può essere irreversibile mentre i primi due stadi della patologia possono ancora essere reversibili.
Diagnosi
L’esame obiettivo farà acquisire, oltre le informazioni a carattere generale:
- storia clinica
- forza muscolare
- modificazione della percezione termica, tattile e dolorifica
- alterazioni della muscolatura (ipotrofia/atrofia muscolare)
- segni di instabilità del nervo ulnare al gomito
- Froment
- Egawa
- Mc Kinnon
- Valutazione FCU
- Valutazione FDP5°
- Tinel (sensibilità del 80% - positivo in caso di percezione di dolore e formicolio)
- Test d’iperflessione del gomito ( positivo in caso di percezione di dolore e formicolio)
- Radiografia: da non trascurare per l’identificazione di pregressi eventi traumatici al gomito, patologia degenerativa (artrosi e/o osteofiti), studio anatomico delle congruenze articolari
- EMG/ENG (elettromiografia ed elettroneurografia): indagine tra le più importanti e molto utile per stabilire e quantificare il danno di lesione del nervo ed il grado di sofferenza ma anche poter effettuare una diagnosi differenziale con analoghe patologie del tipo radicolopatia cervicale e neuropatia dismetabolica da diabete mellito
- Ecografia
- RM
- TAC
- la sindrome dello stretto toracico superiore, detta anche sindrome dello sbocco o dell’egresso toracico (Thoracic Outlet Sindrome - TOS) è una patologia solo apparentemente rara, che colpisce lo 0.3-2% della popolazione, prevalentemente giovanile;
- la sindrome del tunnel carpale (STC) nel 15% dei casi;
- le radicolopatie cervicobrachiali.
Terapia
- Terapia farmacologica (FANS, Acido α-Lipoico, L-Acetil Carnitina (LAC), Acido γ-Linolenico, Vitamina E, Vitamine del complesso B, Diuretici, Corticosteroidi a basso dosaggio)
- Terapia infiltrativa
- FKT
- Tutore di gomito ( immobilizzazione del gomito )
- Correzione della postura (particolarmente indicata in soggetti con mansioni lavorative particolari)
Trattamento chirurgico
L’intervento chirurgico ha lo scopo di liberare il nervo ulnare dalla morsa che lo stringe nel tunnel cubitale e/o da altre cause di compressione esterna.
Le tecniche chirurgiche sono:
- Chirurgia artroscopica
- Chirurgia con taglio della cute
Quella per via artroscopia si caratterizza per il fatto che viene utilizzata la metodica meno invasiva con piccoli accessi cutanei attraverso i quali si introducono gli strumenti
Quella chirurgica a cielo aperto prevede il taglio della cute e successivo approfondimento dei piani fino ad arrivare al piano nervoso.
Vi sono due possibilità di decompressione:
a) Neurolisi semplice ( senza trasposizione del nervo ulnare )
b) Neurolisi con trasposizione del nervo ulnare
Successivamente all’intervento chirurgico si applica un bendaggio e, a seconda dei casi, anche un tutore per un periodo di tempo che il chirurgo ritiene più opportuno. Di solito varia da pochi giorni, 7-10 fino a 2-3 settimane.
Durante questo periodo sono consentiti esercizi di tonificazione muscolare e successivamente un graduale recupero del movimento del gomito con fisioterapia di potenziamento muscolare.
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