L’Elettromiografia
È utilizzata per la diagnosi delle seguenti patologie:
- Sindromi compressive nervose, come la Sindrome del Tunnel Carpale o la compressione del nervo ulnare al gomito o a polso per gli arti superiori, la compressione del nervo peroneo comune o la Sindrome del tunnel tarsale per gli arti inferiori;
- Tutte le forme di lombosciatalgia o cervicobrachialgia su base artrosica, discale e post-traumatica ("colpo di frusta") in cui può verificarsi una lesione delle radici nervose alla loro emergenza dalla colonna vertebrale;
- Neuropatie periferiche, come quelle causate dal diabete, dalla esposizione a sostanze tossiche (agenti chimici, solventi, vernici etc.) o medicamentose (chemioterapici), dall'alcolismo, dall'insufficienza renale, da alterata autoimmunità, da agenti infettivi (Epatite C, virus, HIV) ed infine nelle forme ereditarie;
- lesioni traumatiche dei tronchi nervosi (lesioni del plesso, lesioni da ferite lacero-contuse, da lussazioni articolari, da fratture ossee);
- Malattie muscolari (miopatie) ereditarie o acquisite; patologie della giunzione neuromuscolare (miastenia);
- Malattie neurodegenerative del Sistema Nervoso come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA);
- Disfunzioni uro-genitali (incontinenza o ritenzione urinaria e rettale, disturbi erettili, dolore pelvico cronico).
L'esame si articola in due parti:
- ELETTRONEUROGRAFIA: è la parte dell’esame cui tutti i pazienti sono sottoposti; è un test, non invasivo, che attraverso degli stimoli elettrici somministrati lungo il decorso dei nervi e la registrazione delle risposte evocate con elettrodi posti sulla cute del paziente, permette di studiare la corretta funzionalità delle fibre nervose motorie e sensitive;
- ELETTROMIOGRAFIA propriamente detta è invece la parte dell’esame che è necessaria solo se si devono valutare la funzionalità muscolare e la presenza di segni di “sofferenza”: attraverso l'uso di elettrodi ad ago monouso, permette di registrare l'attività elettrica generata nel muscolo, sia in condizioni di riposo sia durante la contrazione volontaria.
Sconsigliato l'uso di creme idratanti nelle 12 ore precedenti all'esame nelle parti del corpo interessate all'esame.
Per una corretta diagnosi in caso di sospetta lesione nervosa è consigliabile aspettare ad eseguire l'esame almeno 20-25 giorni dall'evento traumatico per poter valutare la presenza di segni elettrici di “sofferenza”. Tali segni, appunto, compaiono non prima di tre settimane.