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tiroidite di hashimoto

TIROIDITE CRONICA AUTOIMMUNE (HASHIMOTO)

 

 

La tiroidite cronica di Hashimoto è un processo infiammatorio autoimmune della tiroide.
E’ una particolare forma di tiroidite caratterizzata da una cronica infiltrazione linfocitaria. Tale patologia, frequentemente silente, porta spesso ad una graduale ma progressiva e irreversibile ipofunzione della tiroide. Quando la produzione di ormone tiroideo  diventa insufficiente si instaura un quadro di ipotiroidismo.

 

EPIDEMIOLOGIA


E’ la più frequente delle patologie tiroidee ed è la causa più frequente di ipotiroidismo nelle aree del mondo con un sufficiente apporto di iodio, mentre nelle aree a carenza iodica la tiroidite cronica è ancora oggi una malattia relativamente rara.

Nelle donne l’incidenza è di 3,5 casi per 1000 abitanti l’anno negli uomini, invece, è più bassa (0,8 casi per 1000 abitanti l’anno). La differente distribuzione tra i sessi è meno evidente per la variante fibrosa.

 

FATTORI DI RISCHIO

 

·         Genetici: è dimostrata una associazione significativa tra la tiroidite di Hashimoto e alcuni antigeni di istocompatibilita’ (HLA-DR, HLA-DR5 e alcuni alleli di DQ).
Inoltre la tiroidite di Hashimoto insorge con maggior frequenza in soggetti affetti da
sindrome di Down o con disgenesia gonadica (Turner, Klinefelter), facendo supporre che altri geni possano essere coinvolti nella patogenesi.

·         Gravidanza: una percentuale variabile dall’8% al 10% delle donne in gravidanza sviluppa una tiroidite autoimmune che ha le stesse caratteristiche della tiroidite di Hashimoto dalla quale si differenzia solamente per l’aspetto transitorio.

·         Iodio e sostanze contenenti iodio: queste hanno la capacità di far precipitare un processo autoimmune nei soggetti predisposti. Il meccanismo di questo fenomeno non è ancora molto chiaro, ma si pensa che l’aumentato grado di iodazione della tireoglobulina aumenti anche la sua antigenicità.

·         Citochine: il trattamento con IL-2 o interferone A può precipitare la comparsa della patologia autoimmune, soprattutto in soggetti predisposti.

·         Irradiazione: la comparsa di anticorpi antitiroide avviene molto più frequentemente dopo l’esposizione a basse dosi radiazioni.

·         Età: la prevalenza della patologia tende ad aumentare con l’età.

·         Sesso: la prevalenza della patologia è maggiore nel sesso femminile e quindi probabilmente fattori ormonali possono concorrere alla patogenesi di questa patologia autoimmune.
 

CLINICA
 

Nella tiroidite di Hashimoto si possono riscontrare diverse situazioni funzionali:

1.      normale funzione tiroidea

2.      ipotiroidismo subclinico

3.      ipotiroidismo clinico

4.      ipertiroidismo/tireotossicosi transitoria.

La storia naturale della tiroidite cronica è, solitamente, caratterizzata da una lenta progressione verso l’ipotiroidismo..
Spesso i pazienti sono asintomatici, se si esclude la presenza di un lieve gozzo. Nel paziente da lungo tempo affetto da tiroidite cronica, invece, i disturbi clinici avverti sono quelli tipici dell’ ipotiroidismo.
Spesso le tiroiditi croniche si associano ad altre patologie autoimmuni come gastrite cronica atrofica, anemia perniciosa, anemia emolitica autoimmune, ipoparatiroidismo, vitiligine, diabete mellito tipo 1, morbo di Addison, miastenia gravis, celiachia. Questo fenomeno può essere una semplice associazione di patologie autoimmuni o può configurare un quadro più complesso di sindrome polighiandolare autoimmune.
Inoltre, le tiroiditi croniche hanno un maggior rischio di sviluppo di neoplasie quali il
carcinoma differenziato della tiroide e il linfoma.

 

DIAGNOSI


La diagnosi si basa su dati di laboratorio che evidenziano la presenza di elevati valori di anticorpi antitiroide associati ad una funzionalità tiroidea che può essere estremamente variabile in base allo stadio della malattia (normale funzione tiroidea; ipotiroidismo subclinico; ipotiroidismo clinico; ipertiroidismo transitorio). L’assenza degli autoanticorpi è una evenienza rara (5%).
E in tal caso la diagnosi deve essere sostenuta dal quadro
ecografico e/o dal citoaspirato.
Inoltre, gli anticorpi antitiroide che, nella tiroidite di Hashimoto sono presenti a titoli elevati, possono essere presenti, però, con titoli più bassi, anche in soggetti non affetti da tiroidite cronica. Negli adolescenti affetti da tiroidite cronica, inoltre, il livello degli anticorpi antitiroide può non essere così elevato e pertanto la diagnosi può essere più difficile.
Normalmente nella
tiroidite di Hashimoto gli anticorpi anti TPO sono presenti molto più frequentemente che quelli anti tireoglobulina.
L’esame ecografico può essere d’aiuto nell’evidenziare un quadro di tipo infiammatorio, ipoecogeno e disomogeneo, mentre, l’
agoaspirato può essere utile soprattutto nella valutazione di noduli e nella diagnosi differenziale di queste lesioni con le neoplasie della tiroide e i linfomi tiroidei.
 

TERAPIA


In molti casi non è richiesto nessun trattamento perchè il gozzo è piccolo e il paziente è spesso asintomatico, con livelli di TSH nel range di norma.
 

Il trattamento sostitutivo con LT4 è obbligatorio quando:

1.      viene riscontrato ipotiroidismo franco;

2.      in caso di ipotiroidismo subclinico con TSH > 10 U/l ;

3.      nelle donne che stanno per iniziare un gravidanza o nei bambini.


Il trattamento sostitutivo con LT4 è consigliato, invece, in soggetti con TSH di 4-10 U/l.


La terapia non è invece obbligatoria negli altri casi con TSH normale o TSH appena al di sopra della norma.


Il trattamento deve mirare a riportare il TSH a valori compresi fra 1 e 2 U/l. Il primo controllo va effettuato dopo 1 mese dall’ inizio della terapia; una volta raggiunto il compenso terapeutico è sufficiente monitorare FT3, FT4 e TSH ogni 6-12 mesi.



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